Generale piemontese. Entrò molto giovane nell'esercito francese e prese
parte alle campagne napoleoniche, ottenendo la legione d'onore dopo la battaglia
di Wagram (1809) e il grado di colonnello. Ebbe una parte di primo piano nei
moti piemontesi del 1821; condannato a morte in contumacia, dovette fuggire in
Francia. Mantenne però i contatti con i patrioti italiani e nel 1848, in
occasione dei moti, tornò in Italia per sostituire il generale T. Lechi
nella direzione delle reclute lombarde per incarico del Governo provvisorio
lombardo. Ministro degli Esteri del Governo piemontese tra l'ottobre e il
dicembre 1848, morì nella battaglia di Novara, nella quale comandava la
III armata (Torino 1789 - Novara 1849).